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Il Venerdì di Gaudì – Concerto per violino e orchestra in Re maggiore Opera 61di L.V.Beethoven
24 Aprile 2020 Centro Culturale Gaudì

Carissimi soci ed Amici,

Vi proponiamo oggi l’ascolto del Concerto per violino e orchestra in Re maggiore Opera 61di L.V.Beethoven .

L’opera ci offre un “dialogo” fra il violino e l’orchestra, caratteristico di alcuni tipi di concerto; la sua” lettura”, condivisa da numerosi esperti, ci ha suggerito di proporla ed è ben espressa in queste parole di Luigi Giussani:

 

… la vita dell’uomo, della società è segnata dalla melodia dell’orchestra, dalla quale per tre volte il violino fugge per affermare se stesso e dalla quale per tre volte viene ripreso fino a riposare in pace, quasi dicesse: “Finalmente!”…

Il violino, – l’individuo – si stacca in uno slancio fugace e in quel tentativo lo strumento dà il meglio di se stesso. Perciò i motivi più affascinanti del concerto sono quelli del violino, del singolo che tenta di affermarsi al di sopra di tutti, ma non può resistere a lungo in questo slancio e meno male che c’è l’orchestra – la realtà comunitaria- che lo riprende in sé.”

 

 Di seguito:  un’introduzione sulle caratteristiche dell’opera di Michele Santomassimo, professore, concertista e docente di pianoforte e musica.

 

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Ecco il link per l’ascolto e la visione.  ( meglio usare uno schermo ed un HI-FI adeguato )

https://youtu.be/UhhUV_8P2eU

 

Nota:Luigi Giussani fonda e dirige la collana “Spirto gentil” , pubblicata dal 1997 al 2010,  che raccoglie, in 52 CD, i brani di diversi musicisti da lui amati.

Il libretto che accompagna i brani musicali (fra cui anche il concerto sopracitato) contiene commenti di Giussani e, a cura di esperti, la descrizione delle opere e le note storiche relative all’autore in oggetto.

Don Giussani coglie nella bellezza della musica una straordinaria possibilità educativa ed un’esperienza di profonda umanità tanto che per i suoi ottant’anni Riccardo Muti gli invia una lettera di auguri nella quale lo ringrazia per quello che “ha dato alla musica, indicandola a tanti giovani come l’esperienza che comunica il Mistero”.

 

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